Programma 2026
Domenica 8 Febbraio. Rassegna non solo pedali
Padova Pomeriggio visita Palazzo in centro
Domenica 8 Marzo
Giornata a Feltre con visita al Santuario SS Vittore e Corona.
Sullo sperone del Monte Miesna che tende a congiungersi all’opposto fianco del Monte Tomatico, quasi a chiudere la bella conca feltrina, sorge (a quota 344 l.m.) il complesso architettonico del Santuario e Convento dei Santi Martiri Vittore e Corona, Protettori dell’antica Città e Diocesi di Feltre. Il Santuario fu costruito “omogeneo e di getto datato dal 1096 al 1101” ed era parte integrante della cortina difensiva del territorio feltrino verso la pianura trevigiana. Cortina difensiva che dal castello della Rocchetta (q. 439), al castello di S. Vittore (ora Convento) e giù in fondo valle al castello della Chiusa (q. 257), risaliva poi con alcune fortificazioni il fianco opposto del Monte Tomatico. Alla difesa armata verso il Mille venne affiancata la difesa spirituale del Santo Martire soldato Vittore. Dal poggio si domina, con una visuale a 360 gradi, tutto il Feltrino: dal Piave, al Grappa, all’antica città murata di Feltre, alla pianura movimentata da colli e ville alla chiostra delle Vette Feltrine, magnifico fondale predolomitico. pranzo e visita area archeologica, duomo, sala degli stemmi, teatro.
Domenica 22 Marzo
Giornata FAI
Sabato 11 Aprile
bus + bici, da San Benedetto Po' a Modena lungo il fiume Secchia circa 60 km
Maggio 9 / 10
- Oggi: Il comune conserva un'identità legata alla cultura contadina e alle tradizioni popolari, che vengono preservate attraverso iniziative locali, come il museo della civiltà contadina e le feste organizzate dalle associazioni locali, come la festa del Ferragosto taipanese.
Sabato
6 giugno:
Sabato
18 luglio e domenica 19:
Passo Resia, quota 1.500 m sl.m. al cofine con l'Austria, è il punto d'inizio del percorso Ciclabile Val Venosta. Abbraccia il Lago di Resia e prosegue poi attraverso San Valentino alla Muta. A destra dell'Adige prosegue poi per i paesi di Burgusio, Clusio e Glorenza. Da questo piccolo borgo medievale, che vale assolutamente una sosta, prosegue per l'Arena di Prato, dove il Rio Solda si unisce all'Adige. Quest'area naturale protetta è uno dei pezzi del percorso non asfaltati.
Dopo il paese di Prato allo Stelvio (Prad am Stilfserjoch), la ciclabile prosegue in direzione Cengles, Oris e Lasa, attraversando frutteti. L'arido Monte Sole, alla nostra sinistra, sembra bruciato se paragonato al verde scuro dei boschi sul lato opposto, a destra. Chi si ferma a Lasa (Laas) potrà osservare i blocchi di marmo, estratti dalla montagna, che qui ha dato vita anche ad un ricco artigianato artistico. I prossimi km del percorso affiancano l'Adige in una gola rimasta incontaminata, che fa anche parte del Parco Nazionale dello Stelvio, anche qui siamo su strada sterrata. Arriviamo a Covelano e poi a Silandro (Schlanders), capoluogo di questa parte della valle.
La ciclabile prosegue su stradine di campagna attraverso i meleti, per Morter all'imbocco per la Val Martello e poi avanti fino a Laces (Latsch). Attraverso Laces il percorso si spinge verso est fino a Castelbello, la bellissima rocca è visibile da lontano. Stava, Naturno, Plaus, Rablà e Plars sono i prossimi paesi prima di scendere via Lagundo a Merano, dove termina la Ciclabile Val Venosta. Da qui si può proseguire, sempre accanto all'Adige, fino a Bolzano (Ciclabile Valle dell'Adige).
Sabato
5 settembre:
ROVIGO • Nel cuore del Veneto, a Pontecchio Polesine (Rovigo), prende vita un progetto straordinario che coniuga storia, architettura, sostenibilità e cultura del territorio: è la Torre Colombara dell’antica corte Ca’ Salvioni, (chiamata la Dama, dai proprietari) oggi trasformata nel primo ecomuseo verticale d’Europa.
Un’iniziativa ambiziosa, resa possibile grazie all’impegno e alla visione dell’azienda Pasta Fracasso della famiglia di Lodovico Fracasso, eccellenza nel settore agroalimentare, da anni simbolo di qualità e sostenibilità, di recente premiata a Milano alla XIX edizione di Golosaria come prodotto di qualità italiano scelta tra 1500 referenze.
Un prodotto totalmente artigianale a KM0 di grano duro, macinata a pietra, lavorata con sola acqua pura, essiccata lentamente e trafilata a bronzo, con di elevato valore proteico.
proprio qui, tra le campagne rodigine, il Brand internazionale ha voluto investire in un recupero conservativo della torre colombaia del Seicento, riportandola al suo antico splendore e trasformandola in un polo culturale e turistico senza precedenti.
La torre, un tempo destinazione finale dei piccioni viaggiatori provenienti da Venezia – legati alla storica famiglia Salvioni, ancora oggi presente in loco – è stata oggetto di un attento restauro curato dallo Studio Massarente Architetti di Rovigo grazie anche ai Fondi PNRR. L’intervento ha restituito valore a una struttura che, durante la guerra, fu anche torre di avvistamento, trasformandola in un vero e proprio museo verticale digitalizzato, distribuito su tre piani. All’interno della torre, alta 18 metri e con una base di 5,5 per 3 piani, trovano spazio circa 1.800 nicchie originariamente destinate ai colombi. I visitatori potranno risalire i piani attraverso una scala che guida lungo un percorso espositivo coinvolgente e suggestivo, in cui si intrecciano la storia della famiglia Salvioni Fracasso, le tradizioni agricole del territorio e il racconto della filiera produttiva di Pasta Fracasso. Il tutto culmina sotto un tetto completamente rifatto secondo l’antica arte veneziana, intagliato a mano sul posto dai maestri artigiani.
Sabato
3 ottobre:
giro ad anello nel delta del Po' da definire.
Domenica
11 ottobre:
giornata Fai









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